Spinning

SPINNING: POSIZIONI E STRUTTURA DELL’ALLENAMENTO

Spinning: posizioni e struttura dell’allenamento

20 GIUGNO 2020

Spinning: posizioni e struttura dell’allenamento




La storia della nascita dello spinning è tra le più conosciute nel mondo del fitness e dell’allenamento on-bike. L’ideatore di questa disciplina è il grande Johnny Goldberg “in arte Johnny G”, famoso e pluripremiato atleta, che ha reso questa attività una vera e propria filosofia di vita e di allenamento.
Puoi trovare tutte le informazioni sulle origini di questa attività sul nostro sito, oppure al seguente link: https://www.fitnessbook.it/spinning/storia-dello-spinning

Ma come si sviluppa una lezione di spinning?
Quali sono gli obiettivi che posso raggiungere tramite questo allenamento?
E cosa più importante, come posso posizionarmi per evitare infortuni e pedalare al meglio?

Una lezione on-bike, che sia di spinning o di qualsivoglia disciplina ad esso legata, ha tendenzialmente durata compresa tra i 50 e i 90 minuti, a seconda dell’istruttore e delle società che offrono questo servizio.
La lezione inizia settando altezza sella/manubrio e rispettive distanze. Solitamente, per i neofiti, è l’istruttore che guida il posizionamento in sella, ma possiamo fare riferimento alle linee guida fisiologiche utilizzate nel ciclismo. L’altezza della sella dev’essere pari all’altezza trocanterica, consentendo una quasi totale distensione della gamba evitandone però una extra estensione. L’altezza del manubrio dipenderà dall’abitudine del soggetto alla pedala, dalla sua mobilità lombo sacrale oppure dalla presenza di patologie nel tratto cervicale e dorsale. Maggiore sarà l’altezza del manubrio e più si porterà in scarico l’arto superiore. La distanza della sella e del manubrio dipendono dalle leve del soggetto. Prendiamo come riferimento l’arto superiore, che cade in maniera comoda (verticalmente o leggermente avanzata) sull’asse orizzontale del manubrio. Le posizioni delle mani su quest’ultimo varieranno in base alla tipologia di pedalata, agli RPM o ai Watt che si intendono sviluppare.
Distinguiamo 4 principali prese:
Presa 1, mani cadono verticali sull’asse orizzontale del manubrio, ossia vicino al piantone.
Presa 2, le mani sono posizionate in presa palmare sulle curve laterali del manubrio, mantenendo le braccia semi flesse.
Presa 3, le mani si trovano sugli apici laterali delle corna, tale posizione favorisce e viene utilizzata in pedalata fuori sella.
Presa 4, le mani sono raccolte sulle appendici frontali parallele nella posizione di sprint. Quest’ultima presa ricorda la stessa posizione che viene assunta dagli sprinter nelle gare chrono, in cui la pedalata raggiunge RPM molto elevati sviluppando un livello altrettanto alto di Watt.

La musica accompagna tutta la sessione di allenamento, unendo RPM a BPM, dettando ritmo e andature.
I primi 10 minuti sono utilizzati per eseguire un’attivazione mista, mantenendo una pedalata agile a ritmi elevati che porta la Fc (Frequenza cardiaca) ad aumentare progressivamente.
Segue la fase centrale dell’allenamento, che avrà durata di circa 20/30 minuti, in cui l’istruttore proporrà diverse andature in base all’obiettivo che vuole sviluppare. Gli obiettivi che vengono presi in considerazione più spesso sono aumento di forza e resistenza muscolare, oltre che miglioramento delle capacità ventilatorie e variazione della Fc. I ritmi vengono mantenuti tra il 75 e il 95% della propria capacità cardiaca massima.
Per concludere la lezione, verranno svolti 10 minuti di defaticamento e stretching. In questa fase si predilige abbassare il ritmo cardiaco gradualmente, riducendo man mano la resistenza e portando le gambe a muoversi più rapidamente, favorendo così maggior ossigenazione dei tessuti per ridurre quella sensazione di “durezza” tipica delle alte intensità.
Lo stretching a fine lezione può essere eseguito sia in sella che fuori, andando ad allungare tutti i distretti muscolari utilizzati durante la sessione di allenamento.

Trattandosi di un allenamento ad alta intensità e sempre consigliato assumere nutrienti ed idratarsi in maniera adeguata prima di approcciarsi a questo allenamento.
Qualora si soffrisse di patologie cardiovascolari, respiratorie, protrusioni, sciatalgie o infiammazione dei canali dell’arto inferiore, si consiglia di evitare tale disciplina.

Tal volta la strada può spaventare, le condizioni meteorologiche possono non essere ottimali o semplicemente non si possiede una bike. Non basta altro che approcciarsi allo Spinning. Musica, divertimento, intensità e fatica. Tutto su due pedali!




Dott. Taricco Marco