Nutrizione

L’obesità: ogni anno più in crescita

L’obesità: ogni anno più in crescita

19 MAGGIO 2020

L'OBESITÀ: ogni anno più in crescita



L’obesità viene definita come l’eccessivo accumulo di grasso corporeo, il quale determina gravi danni alla salute.
Solitamente è una condizione ampiamente prevenibile, poiché è nella maggior parte dei casi è causata da una scorretta alimentazione ipercalorica e da un ridotto dispendio energetico dovuto ad una prolungata inattività fisica.

Di base, il grasso nel nostro corpo svolge la funzione di riserva energetica.
In passato la malnutrizione cronica era assai comune: basti pensare all’uomo di Neanderthal e ai suoi lunghissimi periodi passati senza cibo; o senza andare troppo lontano pensiamo ai periodi di guerra dove gran parte della popolazione non aveva accesso ad una sufficiente quantità di cibo (per non parlare della qualità!).
Questa condizione ha permesso alla nostra genetica di evolversi affinché i grassi introdotti con la dieta venissero accumulati.
Ad un certo punto però questa capacità ad accumulare grasso, e il suo conseguente eccesso, è diventato un problema.
Fino al diciassettesimo secolo la letteratura scientifica non ha mai tirato in causa il sovrappeso come caratteristica negativa per la salute. Si è però arrivati ad un momento in cui, nella storia dell’uomo, i progressi scientifici, quelli tecnologici, il miglioramento delle misure di sanità pubblica, combinati con l’abbondanza di cibo anche di qualità, hanno contribuito la prosperità economica della popolazione: prosperità che ha portato ad un aumento della produzione…e del girovita.
Dobbiamo aspettare il diciannovesimo secolo per veder riconosciuta la condizione di sovrappeso come causa di cattiva salute e, un secolo dopo, di morte.

Ora facciamo chiarezza su questi due termini: sovrappeso e obesità.
Per comprendere questi due termini dobbiamo introdurre preventivamente il concetto di Body Mass Index (BMI) ovvero l’indice di massa corporea. Questo indice è dato dal rapporto tra il peso in kg e l’altezza in metri al quadrato.
Come risulta già dal calcolo da effettuare per ottenere questo indice, risulta chiaro come sia un valore indicativo e che si basa semplicemente sul peso e l’altezza della persona, di conseguenza non tiene conto di tutte le importanti variabili come la massa muscolare e quella massa grassa: per questo motivo un individuo molto sportivo e con una massa muscolare molto sviluppata avrà un BMI alto, a volte anche più alto di quello di un individuo visibilmente sovrappeso e non allenato.
Una volta ottenuto il valore del BMI lo si confronta con dei valori standard per inquadrare il soggetto nella categoria che gli spetta: un BMI sotto il 18.5 indicherà che la persona è “sottopeso”; tra il 18.5 e il 24.9 ci troviamo nel range dei “normopeso”; tra il 25 e il 29.9 parliamo di sovrappeso; dal 30 in su ci troviamo nel gruppo degli “obesi”, che si può suddividere in “obesità di primo livello” e “obesità di secondo livello” ogni 5 punti di BMI.
Come già detto è un valore indicativo e che non tiene conto di tutte le variabili, ma è comunque un valore molto utile per inquadrare la situazione corporea dell’individuo: per avere valori più precisi dobbiamo prendere altre misure come il girovita, le pliche e se è possibile effettuare una bioimpendenziometria per il calcolo preciso delle masse corporee.

Quindi come fa una persona a diventare obesa?

Di base essa è causata da uno squilibrio energetico: se l’energia introdotta attraverso le calorie è maggiore da quella consumata durante l’arco della giornata, il corpo immagazzina nel nostro corpo le calorie in eccesso sottoforma di grasso.
L’arrivo a questo squilibrio è dovuto ad una combinazione di circostanze e scelte personali per lo più scorrette. 
Prima cosa vi è l’attività fisica: l’OMS consiglia agli adulti di svolgere 2 ore e mezza a settimana di attività fisica e 1 ora di attività fisica ai bambini. Ma il 25% degli adulti e l’80% dei bambini non è abbastanza attivo.
Altro fattore è, ovviamente, il cibo: con l’industrializzazione le porzioni di cibo messe sulle tavole di tutto il mondo sono aumentate di molto, così come il consumo di alimenti ad elevata densità calorica che sono sempre più pubblicizzati.
La genetica ha anche un suo fattore: vi sono studi su fratelli gemelli omozigoti separati alla nascita che hanno dimostrato una relazione causale ereditaria per l’aumento di peso.
Un grosso problema si ha quando una persona obesa inizia il trattamento di recupero per ottenere nuovamente un peso corretto e diminuire i rischi per le malattie sopra citate. La sovralimentazione apporta all’organismo cambiamenti ormonali e metabolici che riducono la risposta del corpo al bilancio energetico: una volta perso peso, un individuo ex obeso brucerà meno calorie facendo gli stessi esercizi fisici rispetto ad una persona che ha sempre avuto un peso corretto, rendendo così molto più difficile perdere il grasso in eccesso. I danni che sono stati causati alle vie di segnalazione il cervello farà sempre più fatica a misurare il cibo che è stato ingerito e il deposito di grasso corporeo.

Nonostante quanto appena detto la perdita di peso conseguente a cambiamenti comportamentali nel lungo termine, porta a miglioramenti nei problemi di salute legati all’obesità. Soprattutto, risulta migliorata la sensibilità all’insulina e diminuisce l’infiammazione, la quale è un precursore di possibili malattie oncologiche.

Qualsiasi sia la strada, o le strade, che sono state percorse per arrivare alla condizione di obesità, essa rappresenta una pandemia globale sempre più crescente.
Questo perché l’obesità predispone il corpo a malattie come quelle cardiache, diabete, ictus, ipertensione arteriosa e cancro.
Essa colpisce ogni fascia di età (negli ultimi 20 anni l’obesità infantile è aumentata del 60%), ambedue i sessi, tutti i gruppi socio-economici e tutti i paesi.

In conclusione, ciò che in passato era utile alla sopravvivenza nei periodi duri in cui il cibo scarseggiava ora è un processo contro il nostro corpo. In questo momento più che mai, ora che la popolazione mondiale diventa ogni anno meno attiva fisicamente e sempre più in sovrappeso, l’educazione all’attività fisica e ad una alimentazione sana ed equilibrata per ottenere un peso più sano è il punto di partenza essenziale per godere di un benessere complessivo.




Riccardo Alfieri