Nutrizione

PROBIOTICI E PREBIOTICI

PROBIOTICI E PREBIOTICI

11 MARZO 2020

PROBIOTICI E PREBIOTICI

Probiotici o prebiotici: termini che sentiamo molto spesso alla TV, che leggiamo su diversi prodotti quando siamo in coda al supermercato o in farmacia e che ancora troppo spesso intercambiamo tra di loro erroneamente.

Probabilmente ai tempi d’oggi qualcuno non si è mai posto il problema della differenza tra questi due termini, e tantomeno le funzioni che essi hanno sul nostro corpo. Nessun problema, qui chiariremo la differenza tra i due termini e, soprattutto, le diverse funzioni che hanno i probiotici e i prebiotici.

I probiotici, dal greco “pro-bios” ovvero “a favore della vita”, sono microorganismi vivi, contenuti in determinati alimenti e integratori in numero sufficientemente elevato da esercitar un effetto positivo, la cui somministrazione è in grado di determinare effetti benefici sullo stato di salute dell’organismo, attraverso un miglioramento dell’equilibrio batterico e nutrizionale dell’intestino e una stimolazione dell’immunità sia della mucosa che sistemica.

Cosa di fondamentale importanza che è alla base della definizione di “probiotici” è la vitalità di questi microorganismi: essi non solo devono essere vivi al momento dell’assunzione, ma devono essere soprattutto attivi affinché siano in grado di raggiungere l’intestino ed esercitare un’azione riequilibrante sulla microflora intestinale mediante colonizzazione diretta (sono gli stessi microorganismi che assumiamo che vanno a colonizzare l’intestino). Le famiglie di provenienza dei probiotici sono molte, tra le più importanti abbiamo i lactobacilli, i bifidobatteri e i lieviti.

Il bersaglio principale dei probiotici è l’ecosistema intestinale, ovvero l’unità funzionale dell’intestino che è formato dalla flora batterica intestinale, da cellule neuroendocrine, dal sistema linfatico e dalla mucosa intestinale. Per questo la loro assunzione nell’adulto è molto utile per ristabilire l’equilibrio intestinale che è stato compromesso in seguito a diverse situazioni, come l’uso prolungato di antibiotici, situazioni di stress psico-fisico, temporanee variazioni della dieta. Per quanto riguarda le fasce di età neonatale e pediatrica, sono utili per evitare o risanare la buona funzionalità dell’intestino (data anche dai microorganismi probiotici) che può essere compromessa dalle frequenti infezioni gastrointestinali.

Quali sono le altre caratteristiche dei probiotici?

Questi microorganismi, oltre ad essere presenti normalmente nell’organismo dell’uomo, essendo assunti per via orale e attraversando quindi l’apparato gastrointestinale, devono resistere all’acidità dello stomaco e all’azione della bile, per sopravvivere e aderire alla mucosa riproducendosi. Essi devono essere perfettamente tollerati dall’organismo e devono avere, come detto in precedenza, effetti benefici per la salute, antagonizzando microorganismi patogeni e producendo sostanze antimicrobiche: così facendo stimolano il sistema immunitario sopprimendo inoltre la colonizzazione e l’adesione degli agenti enteropatogeni.

Gli alimenti che contengono probiotici vengono definiti “alimenti funzionali”, ovvero quella gamma di alimenti che non solo hanno funzione nutritiva ed energetica, ma sono naturalmente ricchi di molecole con proprietà benefiche e protettive per l’organismo, che se inseriti in un regime alimentare equilibrato svolgono una importante azione preventiva sulla salute. Gli alimenti che interessano a noi oggi in questo articolo, sono vari ed appartenenti a diverse classi, ma tutti collegati tra loro dalla fermentazione:

- il latte fermentato tipo Kefir;

- il cacao crudo;

- il miso, alimento vivo prodotto derivante dalla fermentazione della soia;

- altri derivati della soia come il tempeh;

- i crauti, che sono semplicemente cavoli fermentati con ausilio dell’aceto;

- la pasta madre, o lievito madre, utilizzata come agente lievitante nella preparazione di pane e altri derivati.

Si tratta quindi di alimenti in grado di promuovere e migliorare le funzioni di equilibrio fisiologico dell’organismo, attraverso un insieme di effetti aggiuntivi alle normali attività nutrizionali.

Per quanto riguarda le modalità e quantità di assunzione, i probiotici devono sempre essere assunti a stomaco vuoto per un tempo di 3-4 settimane e in un quantitativo minimo di 1 miliardo di batteri al giorno: è proprio questa grossa richiesta, in determinati situazioni dell’organismo come durante l’assunzione di antibiotici, che rende impossibile l’assunzione con la semplice dieta, rendendo così utile l’utilizzo di integratori alimentari che contengono questi batteri vivi e vitali.

Adesso invece, è arrivato il momento dei prebiotici, tanto diversi dai probiotici quanto strettamente legati.

I prebiotici, a differenza dei precedenti citati probiotici, non sono organismi vivi, ma rappresentano il “nutrimento dei probiotici” e stimolano la loro attività nel tratto gastrointestinale.

Mentre i probiotici influenzano direttamente la composizione della flora batterica intestinale, i prebiotici (oltre ad essere il nutrimento dei batteri utili all’organismo) interagiscono con i probiotici modificandone la funzione, il metabolismo, la crescita e la presenza nell’intestino. Quali sono le caratteristiche dei prebiotici?

Essi sono sostanze non digeribili di alcuni alimenti che stimolano l’azione benefica sull’ospite promuovendo la crescita di una o più specie batteriche considerate utili per l’uomo. Tra queste “parti di alimenti” che fungono da prebiotici troviamo le fibre solubili non gelificanti come frutto-oligosaccaridi e galatto-oligosaccaridi; quelle gelificanti come il glucomannano; i disaccaridi lattulosio e lattitolo.

I prebiotici devono quindi essere resistenti agli attacchi dell’acido cloridrico presente nello stomaco e ai processi enzimatici e idrolitici che hanno luogo nel duodeno, fungendo invece da substrato per processi di fermentazione da parte dei batteri intestinali, stimolandone così selettivamente la crescita. Una volta arrivati all’interno del colon, la fermentazione di questi substrati (i prebiotici) dà origine a numerosi effetti come:

- l’aumento del numero di lattobacilli e/o bifidobatteri;

- l’aumento del peso fecale;

- la riduzione del tempo di transito gastrointestinale;

- una live riduzione del livello dei lipidi plasmatici

In conclusione, sia i probiotici che i prebiotici sono di cruciale importanza nella salute del nostro intestino e di tutto il nostro organismo, di conseguenza è molto importante assumerne in quantità sufficiente affinché possano svolgere le loro attività protettive e garantire il corretto funzionamento e svolgimento dell’attività intestinale.



Riccardo Alfieri