Yoga

Le posizioni dello yoga: il triangolo

La posizione del triangolo

30 APRILE 2020

Il triangolo



La posizione del “Trikonasana”, meglio conosciuta anche come “Il triangolo”, è una figura molto in voga nel mondo dello yoga. Il suo nome deriva, come del resto tutti gli altri nomi di queste figure, dal sanscrito, e si compone di “utthita”, “esteso”, “trikona”, “triangolo” ed “asana”, “postura”.
La suddetta, viene eseguita tendenzialmente in due parti: la parte rivolta a sinistra e di conseguenza la parte rivolta a destra. Dalla posizione in ortostatica del praticante, si allargano le gambe con un passo dei piedi di almeno una gamba di distanza, non si piegano le ginocchia e si gira il piede destro completamente verso l’esterno ed il piede sinistro leggermente verso l’interno; le braccia rimangono distese ai lati, rilassate, con i palmi rivolti verso il basso.
Con un movimento di estensione del tronco sulla destra, il braccio destro viene fatto scivolare agiatamente verso lo stinco, verso la parte anteriore del piede destro, con il palmo della mano rivolto verso il basso se flesso. Il braccio sinistro, di concerto, si eleva disteso verso l’alto verticalmente, e la colonna vertebrale ed il tronco sono ruotati in senso antiorario.
Idealmente se si tracciasse una retta che congiunga i due palmi della mani, passerebbe perfettamente tra i due segmenti brachiali. La testa viene ruotata per guardare il pollice sinistro in modo tale da intensificare la torsione spinale.
Una volta tornati in posizione ortostatica, si può riproporre il medesimo ma dall’altro versante.

La posizione del “Trikonasana” apporta diversissimi benefici, tutti utilissimi per la preservazione del nostro organismo. Tra questi possiamo elencare:

• L’alleviamento dei fastidi della schiena e del collo;

• La stimolazione degli organi e dei muscoli addominali;

• La tonificazione e l’allungamento dei muscoli delle cosce, delle caviglie e delle ginocchia;

• La riduzione dello stress;

• La riduzione dei dolori dell’infiammazione del nervo sciatico;

• La correzione dei piedi cavi;

• L’allungamento della colonna vertebrale e, nella zona lombo-sacrale, delle anche e degli inguini;

• L’apertura del torace e delle spalle;

• Più sistemicamente, l’allungamento dei muscoli del corpo;

Misticamente, la figura del triangolo, laddove si renda interpretazione della perfezione stilistica delle figura piana, può rappresentare diverse cose.
Tra gli enti naturali, “tamas”, “inerzia”, “rajas”, “azione” e “sattva”, “armonia”. Essi rappresentano, nella mitologia antica del mondo indiano, anche l'espressione tripartita del sé cosmico: Brahma, il creatore; Vishnu, il protettore; e Shiva, il distruttore.
I triangoli sono inseparabili dal potere del numero tre.
Il Signore dello Yoga, Shiva, tiene uno scettro a tre punte che rappresenta lo stato di “satchitananda” (essere, coscienza e beatitudine).

La figura del triangolo, riserva anche differenti tipologie di variazioni tra cui possiamo annoverare:

• “Baddha Trikonasana” (posa del triangolo rilegato);

• “Baddha Parivritta Trikonasana” (posa del triangolo rotante rilegato);

• “Parivritta Trikonasana”(posa del triangolo ruotato);

• “Supta Trikonasana” (posa a triangolo reclinabile);

Qualsiasi variazione della figura del triangolo che uno approfondisca così nella seduta di rilassamento, avrà sempre la certezza di star facendo qualcosa di distensivo; che sia un triangolo rovesciato, ruotato, reclinato, rilegato e quant’altro, non sarà mai null’altro che un triangolo.
Metafora di perfezione. Metafora di rito. Metafora di nucleo.




​Dott. Gabriele Costa