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IL DUALISMO DIAFRAMMA-POSTURA; DUE PARAMETRI COMPLEMENTARI.

07 FEBBRAIO 2020

IL DUALISMO DIAFRAMMA-POSTURA; DUE PARAMETRI COMPLEMENTARI.

L’insieme delle parti costitutive di una macchina, nella loro specificità nonché funzione, rende la stessa altamente efficiente per via della sinergia tra gli elementi, strettamente dipendenti gli uni dagli altri.
La medesima situazione si verifica nella macchina, quasi perfetta, che noi tutti a questo mondo conosciamo, o meglio viviamo, tutti i giorni: il corpo umano.

La correlazione strettissima tra le componenti del suddetto, risulta così essere fondamentale e necessaria al fine di garantire il corretto svolgimento di movimenti, azioni, reazioni  sia interne che esterne, atte al raggiungimento di obbiettivi. Può capitare però, talvolta, che l’assetto posturale (e più precisamente la colonna vertebrale), nonché struttura portante dell’intero corpo umano, possa essere compromesso o falsato, per via di una scorretta capacità respiratoria, dettata magari da uno scorretto funzionamento del diaframma.

Il diaframma per definizione è il più importante muscolo respiratorio che il corpo conosca e la sua contrazione determina, insieme all’elevazione del torace ad opera dei muscoli inspiratori, l’espansione della cavità toracica e dei polmoni, necessaria al richiamo d’aria durante la fase di inspirazione. La contrazione di questo muscolo, in collaborazione coi muscoli addominali, assolve ad un aumento di pressione nella cavità addominale necessaria per le funzioni fisiologiche e non, come la minzione, la defecazione ed il vomito.

Si può asserire con certezza che il modo in cui respiriamo dica molto di noi sul nostro assetto posturale?Indubbiamente, il nostro respiro manifesta una correlazione sistemica posturale, ovvero ci comunica come il nostro corpo recepisca e rielabori segnali provenienti dall’ambiente esterno (outcome) e dall’ambiente interno (income).
Il maggior motore respiratorio dunque, ci permette di trovare le risposte posturali di adeguamento a moltissime disfunzioni di carattere neurologico, metabolico, muscolo-scheletrico, ed emotivo, tenendo presente che lo stesso collabora attraverso sensori chimici allo stimolo del respiro. Le richieste di maggiore o minore ossigenazione centrale o periferica, alterano tale stimolo, indirizzandolo verso una variabile richiesta di attivazione. Da questo ne discende, per conseguenza diretta del fatto, che qualsivoglia informazione che perturbi il livello, coinvolga tutto il nostro corpo a livello sistemico, recando un disquilibrio tonico posturale. Tale squilibrio può avere come fonte di nocumento l’insieme delle interazioni del diaframma con tre dei più importanti sistemi di cui il corpo umano dispone: il sistema immunitario, il sistema circolatorio ed il sistema nervoso.

A livello del sistema immunitario, la funzione respiratoria è collegata a quella immunitaria poiché l’equilibrio del sistema linfatico gestisce una regolare pressione intraddominale , permettendo ai cicli infiammatori pregressi di non autoalimentarsi.
Per quanto riguarda il sistema circolatorio, il pericardio (organo membranoso di rivestimento del cuore) si inserisce sul diaframma e nelle due fasi del ciclo di respirazione assume un ruolo importantissimo. Poiché “tirato” e “rilasciato”, rispettivamente, nelle due fasi di respirazione, tale alternanza agisce sulla parete cardiaca e soprattutto sulle coronarie. Una aggravante di una disfunzione forte del diaframma in tal senso si legge nella cosiddetta tosse cardiaca, un deficit cardiaco che porta ad un mal funzionante pompaggio di sangue nei distretti corporei che sfocia, inevitabilmente, in un accumulo dello stesso nei polmoni, portando l’individuo ad avere una tosse caratterizzata da produzione di muco bianco e perdita di sangue. Le ripercussioni si avvertono anche nella postura da seduti, ove gli esperti consigliano di permanere, qualora ci si segga, in posizione comoda con cuscini a sostegno della schiena per mantenerla il più possibile dritta.

L’ultima interrelazione interessa il sistema nervoso, e, più approfonditamente, la fluttuazione del liquido cefalorachidiano (LCR), una sostanza capace di ridurre il peso dell’encefalo e che consente la perfusione a pressioni constanti. Oltretutto una buona funzione respiratoria permette di controllare lo status infiammatorio periferico, in quanto la stimolazione barorecettoriale (inerente al mantenimento della pressione sanguigna a livelli costanti), controlla la risposta dei neutrofili (globuli bianchi). Dunque, il liquor nel midollo spinale si relaziona con alcuni neurotrasmettitori detti “GABA”, garantendo una giusta postura della colonna durante la locomozione.
Per concludere: si è dunque potuto constatare di come le parti di uno stesso insieme debbano relazionarsi al fine di garantire il corretto proseguimento del ciclo naturale delle cose, mettendo alla luce quanto sia importante il “dialogo” tra il citatissimo muscolo respiratorio ed i sistemi forti dell’organismo umano. 

La magia del corpo umano cela inconsapevolmente una caratteristica meravigliosa: l’inscindibilità degli elementi costitutivi e l’operatività che questi hanno, cooperando fianco a fianco per il bene dello stesso organismo.

E mai più vero fu il detto: “Uno per tutti, tutti per uno”.

Dott. Gabriele Costa