Allenamento funzionale a ritmo di step
L’allenamento funzionale è una delle ultime e più utili modalità di esercizio fisico studiate e sviluppate dagli anni ‘2000.
Si tratta di una tipologia di allenamento specifica, che mira al miglioramento della persona a 360 gradi, cercando di potenziarla in tutte quelle azioni che risultano essere utili quotidianamente, ovvero una sorta di allenamento mirato alla funzionalità dell’individuo.
Il termine “funzionale” indica infatti l’efficienza dell’esercizio in rapporto alla necessità dell’individuo di svolgere uno specifico compito quotidiano, che racchiuda il movimento/azione sviluppata nella sessione di allenamento.
Fino agli anni ’90 il concetto di “wellness” ed “esercizio funzionale alla vita quotidiana” non era tenuto in grande considerazione, ma con l’avvento nel ’89 di uno degli strumenti più poliedrici del mondo del fitness, lo scenario cambia del tutto.
Gin Miller idea lo STEP, una piattaforma adattabile dell’altezza di 25cm (h variabile grazie a piedini regolabili) che da li a poco, sarebbe divenuto uno degli strumenti più in voga e utilizzati in tutti i centri fitness del mondo.
L’utilizzo di questo strumento era inizialmente pensato per un’attività di ginnastica aerobica distinta, ritmata, che prevedesse l’utilizzo di una base musicale (120-130 bpm) per svolgere svariati esercizi, divertirsi e migliorare le condizioni psicofisiche dei partecipanti.
Le prime classi prevedevano l’uso di semplici movimenti sulla pedana quali squat, affondi, saliscendi e salti, che man mano nel tempo si sono evoluti, rendendo questa tipologia di allenamento sempre più complessa e divertente.
La durata media di una lezione era ed è tutt’oggi di circa 45’-60’ (riscaldamento e defaticamento compresi).
Attualmente esistono due grandi discipline che prevedano l’utilizzo dello step: il FUNCTIONAL STEP (ovvero lo step funzionale) e il CHOREOGRAPHY STEP (step coreografato).
Le due tipologie hanno in comune l’ovvio utilizzo dello strumento, oltre che della base musicale e la struttura della lezione, ma si differenziano per la tipologia di movimenti e di sequenze combinate che vengono apprese e svolte.
Lo step funzionale prevede l’utilizzo di movimenti naturali per l’uomo, utili nelle attività quotidiane, come ad esempio lo squat, la piegata e la contro piegata, il salto, il rotolamento, il piegamento e la flessione di entrambi i segmenti superiori e inferiori. Tali movimenti vengono prima appresi e svolti in maniera singola e separata, in conclusione mixati e ripetuti in un'unica grande coreografia o ‘blocco’.
Lo step coreografato presuppone una buona conoscenza del ritmo e dei tempi musicali, non vengono svolti blocchi con movimenti funzionali ma si predilige la componente ballata con variazioni di ritmo, di direzione e di spazio.
Questi due macro-gruppi di esercizio aerobico possono essere svolti anche senza l’ausilio dello step, rendendo il tutto più semplice e basilare; ma è proprio lo strumento che apporta variazione nelle difficoltà e di conseguenza nei benefici che derivano dal suo utilizzo.
Sono diversi i giovamenti, non solo psicofisici ma anche sociali, che questa pratica riesce a sviluppare.
Lo step consente infatti di bruciare all’incirca 450-800 kcal all’ora, di conseguenza regolare o diminuire il peso corporeo (in abbinamento ad una dieta corretta ed equilibrata).
I miglioramenti riguardano anche il sistema cardiocircolatorio e respiratorio, quindi un netto miglioramento della resistenza, oltre che la quasi totalità delle capacità coordinative come: equilibrio, ritmo, trasformazione e fluidità del movimento.
La pratica in gruppo favorisce oltretutto una netta riduzione dello stress, la creazione e lo sviluppo di rapporti sociali.
Tendenzialmente si è portati a pensare che la pratica di questa disciplina sia esclusivamente per il sesso femminile, considerando che è un’attività che favorisce il dimagrimento e la tonificazione della muscolatura, in particolare quella degli arti inferiori.
Risulta invece essere molto apprezzata anche dal sesso maschile in quanto, grazie all’utilizzo combinato di tutti i segmenti corporei, e di movimenti che coinvolgono la totalità della muscolatura, le classi di step sono sufficientemente intense e faticose anche per i più allenati.
L’attenzione va però posta sui particolari: il corretto posizionamento del corpo nei confronti dello strumento e nell’esecuzione di movimenti è ciò che differenzia un buon allenamento sullo step da uno che possa essere causa di traumi e infortuni. Capita che poggiando male i piedi sulla piattaforma si perda l’equilibrio o si cada, si prendano storte, o che soggetti con patologie articolari provino forti dolori durante la pratica.
Questo tipo di attività è sconsigliato a soggetti che soffrono di ernia discale, morbo di Osgood Schlatter, borsiti, infiammazioni tendinee o che hanno da poco subito traumi muscolari.
Risulta quasi scontato che questa nuova giovane forma di esercizio fisico sia così apprezzata per la sua eccentricità e divertimento, tuttavia non tralascia il più importante degli obiettivi: il benessere fisico di ogni soggetto che si diletti nella sua pratica.
Dott. Taricco Marco