Fisioterapia

Lesione del menisco

Lesione del menisco

10 MAGGIO 2020

Lesione del menisco



I menischi (due per ginocchio, mediale o interno e laterale o esterno) sono strutture fibro-cartilaginee dure ed elastiche a forma di ‘C’ posti tra i femori e le tibie. Svolgono importanti funzioni: ammortizzare gli urti proteggendo le ossa, prevenendo, quindi, il deterioramento delle cartilagini, principale causa di artrosi; distribuire i carichi sul ginocchio in modo più regolare; contribuire alla stabilità dell’articolazione.

La lesione del menisco può avvenire in seguito a distorsioni o traumi diretti al ginocchio e colpire perlopiù giovani e sportivi (lesione traumatica) oppure può essere determinata dall’usura articolare e interessare soggetti over 40 (lesione degenerativa). Tali lesioni sono spesso associate a lesioni legamentose, in particolare del legamento crociato anteriore, e ad altre che coinvolgono la cartilagine articolare.

Il dolore al ginocchio rappresenta il sintomo principale di una lesione meniscale, unito al gonfiore e al blocco articolare che impedisce l’estensione del ginocchio. Le lesioni traumatiche provocano un dolore immediato, mentre quelle degenerative si caratterizzano per un dolore subdolo che inizia in maniera moderata e aumenta nel tempo.

La diagnosi si avvale della palpazione dello spazio articolare e di manovre cliniche specifiche che prendono i nomi di Test di Apley e di McMurray che testano, attraverso determinati movimenti del ginocchio eseguiti dal terapista e alla presenza o meno di dolore riferito dal soggetto, la presenza di lesioni meniscali. Per completare la diagnosi viene eseguita la risonanza magnetica del ginocchio, che risulta essere l’esame strumentale più completo e preciso, affiancata dalla radiografia che rileva l’eventuale presenza di lesioni ossee associate.

Il trattamento varia a seconda del tipo di lesione: per quelle degenerative di solito la soluzione è conservativa, mentre per quelle traumatiche, o quando il trattamento conservativo fallisce, la terapia è chirurgica.

La terapia conservativa cura i sintomi e prevede riposo, crioterapia (applicazione di ghiaccio), somministrazione di farmaci (antinfiammatori, antidolorifici e terapia infiltrativa con cortisone o acido ialuronico per via intrarticolare), terapie fisiche e fisioterapia per migliorare la mobilità articolare del ginocchio e la propriocezione e rinforzare la muscolatura quadricipitale.

Per quanto riguarda la chirurgia, tra le molteplici tecniche chirurgiche (suturazione, diversi tipi di meniscectomia) quella più comunemente applicata è la meniscectomia artroscopica selettiva, tecnica mini-invasiva che permette di rimuovere soltanto la parte di menisco lesionato passando nell’articolazione attraverso due piccoli fori; in questo modo è possibile preservare più tessuto meniscale possibile e impedire o rallentare, quindi, il decorso del processo degenerativo artrosico.

Gli obiettivi della riabilitazione prevedono un precoce controllo del dolore e del gonfiore, il cammino immediato, il raggiungimento della completa articolarità e funzionalità del ginocchio e il ripristino della forza del quadricipite.

Il programma riabilitativo si basa su specifici esercizi che consentono un completo recupero della mobilità e del tono-trofismo muscolare della coscia.
La meniscectomia selettiva ha reso possibile eliminare la sintomatologia dolorosa garantendo tempi chirurgici, di degenza e di recupero molto più veloci. Il soggetto, infatti, può camminare con le stampelle già dal giorno post-operatorio, recuperare la mobilità articolare nel giro di un paio di settimane, riprendere a lavorare dopo pochi giorni dall’intervento, se l’impiego è sedentario, e tornare a praticare sport dopo circa tre settimane.
Ciò è possibile grazie all’intervento fisioterapico che risulta di primaria importanza fin dalla fase pre-operatoria e si avvale di:

- mobilizzazione passiva e attiva (è fondamentale recuperare l’estensione completa del ginocchio, prerequisito per una corretta deambulazione) che includa anche le articolazioni limitrofe;

- rinforzo muscolare del quadricipite, svolgendo progressivamente esercizi isometrici (contrazione senza movimento), isotonici (contro resistenza), isocinetici (a velocità costante) e infine pliometrici (salti, corsa, cambi di direzione) e sport-specifici;

- ginnastica propriocettiva, lavorando sul controllo neuromuscolare del ginocchio e sull’equilibrio.




Francesca Pellò, Dott.ssa in Fisioterapia